Città di Transizione

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Sicuramente alcuni avranno già sentito parlare delle “Transition Towns”, forse non tutti avranno approfondito l’argomento. Cerco quindi (e spero sia utile) di descrivere in sintesi cosa sono e dove poter trovare maggiori informazioni.

Le Transition Towns rappresentano un movimento nato dalle idee dell’esperto di permacultura Rob Hopkins elaborate assieme agli studenti del Kinsale College of Further Education.

L’idea di base nasce dall’esigenza di trovare gli strumenti concreti per rispondere come comunità ai problemi del riscaldamento globale e del picco del petrolio. Tutta l’elaborazione teorica e pratica del modello sociale proposto parte dal concetto psicologico di resilienza, ossia l’innata capacità dell’essere umano di reagire positivamente agli eventi traumatici e/o drammatici dell’esistenza: “Persone resilienti sono coloro che immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti” (fonte: Wikipedia).

Dalle esperienze avute in varie parti del mondo si è venuta a creare una “Transition Network“, una Rete di Transizione, che ormai è costituita da centinaia di comunità in ogni parte del mondo, in continua espansione.

Ad oggi in Italia una sola comunità è ufficialmente parte della Rete di Transizione, Monteveglio, paese sito in provincia di Bologna.

Sul sito del nodo italiano della Rete internazione di Transizione è possibile trovare tutte le informazioni e le risorse per poter far partire una Città di Transizione, nonché il calendario degli incontri divulgativi organizzati dal nodo, chiamati “Transition Talks”.

Dario PulciniGASPER

Dario Pulcini

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